La recensione preferita: 'combina sesso e imbrogli con dosi disarmanti di fragilità umana'

La recensione preferita: 'combina sesso e imbrogli con dosi disarmanti di fragilità umana'

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La corte della regina Anna diventa un campo di battaglia per il formidabile trio composto da Olivia Colman, Rachel Weisz ed Emma Stone in questa avventura meravigliosamente irriverente del regista di The Lobster





★★★★★

La capricciosità della corte inglese all'inizio del XVIII secolo e i pericoli di cadere in disgrazia sono esplorati in questa superba interpretazione tragicomica del regno della regina Anna del regista Yorgos Lanthimos (Dogtooth, The Lobster). Abbandonando la rigidità dei suoi predecessori drammatici d'epoca e con la propensione del regista per il surreale applicata meravigliosamente, combina sesso, imbrogli e compagni animali con dosi disarmanti di fragilità umana.



In un film ambientato quasi interamente all'interno delle mura del palazzo e basato sulle ossa della realtà storica, i giocatori che affiancano la regina malata e irregolare (Olivia Colman) sono un gruppo vile; gli uomini un imbarazzo di grottesche parrucche e gonfie di cipria, rappresentate dal Primo Lord del Tesoro Sidney Godolphin (James Smith) e dal leader dell'opposizione Tory, Robert Harley (Nicholas Hoult). Le donne non sono meno intriganti, né potenti, anche se sono vestite meglio. Il braccio destro di Anne, Lady Sarah Churchill (Rachel Weisz), è il capo de facto, un'astuta burattinaia politica, nonché compagna di giochi, badante e altro ancora.

Anche se la guerra con la Francia è stata teoricamente vinta, il marito comandante in capo di Sarah, il duca di Marlborough (Mark Gatiss), ha voglia di chiarire il punto. Si propone un'ulteriore azione militare, da intraprendere con costi considerevoli per il contribuente. I proprietari terrieri sono strenuamente difesi da Harley, mettendolo in contrasto con Sarah che si diletta a tormentarlo. La situazione è resa ancora più infiammabile dall'arrivo della cugina di Sarah, Abigail (Emma Stone), ex aristocratica caduta in disgrazia; nonostante il suo aspetto ingenuo e la sua umile situazione, diventa rapidamente una rivale per l'affetto della regina.

Se la crudeltà è mozzafiato e l'interazione antagonista su cui è costruito il film è divina, ciò che forse colpisce di più è quanto diventa commovente la storia, intrisa di autentica emozione da un formidabile triumvirato di protagoniste femminili che spingono i loro personaggi oltre la commedia e la caricatura. Mentre le imprecazioni volano, i corpetti vengono strappati e i piani vengono escogitati, mentre gli inganni tagliano in profondità.



Un'astuta e vigile Stone porta Abigail da innocente a subdola; tanto più pericolosa a causa della sua disperazione, è una scrapper la cui sete di successo è interamente legata alla sopravvivenza. Anche Sarah nasconde una motivazione che è ben lontana dal suo atteggiamento spaventoso, con Weisz così adatto al materiale, potrebbe non essere mai stata migliore. Eppure è Colman che si distingue in un ruolo che mette in mostra le tante sfumature di questa meravigliosa attrice. La sua sovrana potrebbe abbaiare follemente sia ai servi che ai cortigiani, ma è stata perseguitata dalla tragedia e abbattuta da una malattia cronica. Il film mette a nudo la facilità con cui un monarca può essere manipolato, specialmente uno isolato e vulnerabile come Anne.

L'era è resa in modo sbalorditivo, spesso bizzarro, dalla scenografa Fiona Crombie e dalla costumista tre volte vincitrice dell'Oscar Sandy Powell (Shakespeare in Love, Mary Poppins Returns), mentre è sontuosamente girata da Robbie Ryan (American Honey, Slow West). Visto con un'inclinazione elettrizzante e caratterizzato da dozzine di scambi da assaporare, non era dai tempi d'oro di Peter Greenaway che il film storico veniva presentato con un'irriverenza così strana ed esilarante. Un pioniere della strana onda del cinema greco, Lanthimos porta il suo sguardo da outsider sul dramma in costume inglese d'epoca in un film che allenta notevolmente i suoi corsetti.

La Favorita esce nelle sale cinematografiche martedì 1 gennaio 2019